Uscito a maggio in DVD e reperibile
anche in edicola allegato ad una famosa testata, recuperiamo SHERLOCK
HOLMES – GIOCO DI OMBRE.
I più hanno osannato l'ottima qualità
del sequel, ritenendolo all'altezza del primo film girato da Guy
Ritche e istrionicamente interpretato da Robert Downey Jr. e Jude Law
(leggi anche la mia precedente recensione qui).
Di fatto, gli ingredienti per fare un
buon sequel c'erano tutti: nuovo e più complesso mistero da
risolvere, nuove ambientazioni, nuovi personaggi di contorno, “nuovo”
cattivo - o meglio, svelarsi del cattivo/cattivissimo con tanto di
scontro diretto con l'eroe.
Per molti è risultato soddisfacente il
mix tra la vecchia squadra vincente e i nuovi elementi, con tanto di
copiosa farcitura di effetti speciali.
Io sono uscita dal cinema meno
entusiasta di quanto pregustassi.
Sia chiaro. Il film mi ha divertita e
non mi sento di sconsigliarlo in toto, ma davvero attendevo il regista sul
banco di prova e non posso essere soddisfatta del suo strafare.
Se nel primo Sherlock c'era un
buon equilibrio tra il mettere in risalto protagonista e comprimari
senza trascurare il fascino della trama e dell'ambientazione, qui la
complessità della storia (con tanto di intrigo internazionale), il
numero elevato di diverse ambientazioni, l'eccessivo uso di action
ed esplosivi prendono il sopravvento su tutto il resto, a discapito
dei personaggi.
Seppure Sherlock/Downey Jr. ha sempre
il suo fascino da mattatore e Watson/Law resta un'ottima spalla,
sembra che il “gioco di ombre” sia quello del regista che,
lasciandosi prendere la mano dalla molta carne al fuoco, offusca i
suoi protagonisti.
Mi resta l'idea di un film ruffiano,
dove si è ripresentato (in modo rassicurante) quanto di riuscito
c'era nel primo episodio (compresi sceneggiatura, colonna sonora,
montaggio) dilatandolo a dismisura e strizzando l'occhio al pubblico
pagante di ogni ordine e grado.
Tutto buono, per carità, ma tutto
senz'anima, senza il vero gusto per la novità che era caratteristica
peculiare del primo Sherlock Holmes. Cosicché, alla fine, quantità batte qualità.
Restano comunque 129' di gustoso
divertimento - tra raffinata parlantina, rutilanti inseguimenti,
esplosioni mozzafiato e persino ammiccamenti omosex (perché non ci
siamo fatti mancare proprio nulla in questa traboccante
sceneggiatura) - perciò adatto a una serata sul divano.
Basta che non vi aspettate il sequel
capolavoro.