venerdì 15 giugno 2007

Un sobrio capolavoro (Le vite degli altri)

Se questo film non riuscirà pian piano a penetrare la vostra corazza, superando le rigide apparenze e toccando qualcosa che si nasconde nella profondità della vostra anima, vuol proprio dire che avete il cuore di pietra. Se, al contrario, da veri spettatori che spiano quanto succede nel film (proprio come il suo straordinario protagonista fa nella storia), vi lascerete coinvolgere dal dipanarsi di questo dramma perfetto, ne guadagnerete lacrime e sangue, emozioni vere, e la consapevolezza della vostra umanità. Lo sconcertante Sistema della Berlino est a pochi anni dalla caduta del muro viene scosso dal suo interno, da qualcuno che imparerà la passione dalle vite degli altri e tenterà di proteggere questa cosa bellissima, ma precaria, da un regime crudele che sempre fa le sue vittime. L'impassibile e meraviglioso capitano della Polizia di Stato ruba la scena all'affascinante scrittore. A quest'ultimo è affidato l'ingrato compito di rappresentare la parte peggiore della casta intellettual-borghese: serva del Sistema, narcisista, con moti d'orgoglio ritardatari, piegata su se stessa e che nascondendosi dietro alla pretesa di fare cultura, non sa mai dire nulla in modo diretto, nemmeno grazie. Oscar più che meritato come miglior film straniero.
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La ricerca del pianeta perduto (Breakfast on Pluto)

Battendo un mio record personale, ho visto 3 film in 3 giorni: "Le vite degli altri" lunedì (5 stelle), "Notturno bus" mercoledì (3 stelle) e "Breakfast on Pluto" martedì (4 stelle). E a riprova che la virtù sta nel mezzo, tra il capolavoro del lunedì e il buon film del mercoledì, la mia preferita è proprio questa curiosa pellicola di Neil Jordan. Un tocco di grazia fantasiosa che ti trasporta nel mondo, a volte crudele e violento, a volte romantico e ricco di poesia, di un giovane transessuale irlandese in viaggio verso la psichedelica Londra degli anni '70. Il giovane in questione ha un animo talmente puro e dolce che lasciarci trascinare nelle sue altalenanti e rocambolesche avventure, facendo il tifo per lui/lei risulta inevitabile.L'infanzia difficile, gli aspetti più duri della lotta tra l'ira e gli inglesi, la crudezza dei pericoli cui va incontro un essere così... sprovveduto, vengono costantemente bilanciati da momenti brillanti e fiabeschi, resi ancor più incantevoli dagli occhioni di Cillian Murphy (già carino come uomo, ma addirittura bello come donna) adorabilmente sgranati sull'emozionante trasfigurazione della realtà. E, a proposito di emozioni, è sempre bello quando, in uno stesso film, si può piangere e ridere in modo catartico. Vuol dire che, passando dagli occhi, qualcosa arriva dritto al cuore, e dunque ha centrato l'obiettivo principale.
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giovedì 14 giugno 2007

Non perdiamo la corsa (Notturno bus)

Certo lo so, sono tutte cose già viste, e nessuno vuole convincervi del contrario. Gli ingredienti ci sono tutti: il microchip rubato che vale milioni, il ricatto, i cattivi sadici ma ridicoli, il poliziotto dal cuore d'oro, la femme fatale bugiarda patentata, l'eroe-antieroe sfigato e per questo ancora più simpatico, qualche morto ammazzato, la love story amore&odio. Quanti film così, a metà tra il giallo e la commedia, ci hanno già fatto vedere gli americani, in tutte le salse e con tutte le possibili varianti? La novità di Notturno Bus sta nel fatto che è un film tutto italiano e, nonostante(?) questo, risulta divertente e piacevole: Mastandrea ci fa ridere e tutto il contorno si lascia guardare in modo scorrevole. Il limite di Notturno Bus sta nel fatto che è un film tutto italiano e non è colpa sua; siamo talmente viziati dal Made in USA che vedere una buona confezione di casa nostra è come mangiare una pasta alla crema dopo essersi abbuffati di snack tipo Twix e Mars: ovvio che la crema perderà sapore, pur essendo crema. Io mi sento di consigliarlo per il solito motivo: il talento l'abbiamo e la storia del cinema lo dimostra, perciò sta a noi spettatori premiare certi gradevoli esperimenti che si discostano con coraggio dal filone iper-intimista e/o pomposamente intellettuale che ha affossato i nostri film al botteghino negli ultimi anni. Poi, lo ripeto, fa veramente ridere... e se l'ultima inquadratura è il preludio di un sequel, vorrebbe dire che stiamo sul serio imparando la lezione diventando meno snob.
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