venerdì 18 aprile 2008

Un bellissimo piccolo grande film (JUNO)

Domandatevi che cosa cercate in un film per definirlo “bello” e in JUNO lo troverete.
Di cosa avete bisogno?
Forse di una trama semplice, ma anche avvincente? Che sia attuale eppure divertente, che possa indurvi alla riflessione senza spegnervi il sorriso, che possa farvi emozionare (e molto) senza essere banalmente strappalacrime?
Necessitate magari di bravi attori, di quelli totalmente in parte anche in pochissime inquadrature, e di un’attrice protagonista talmente spontanea che, appena ventenne, ha già superato la soglia della perfezione?
Vi serve per caso una sceneggiatura dai dialoghi brillanti e senza fronzoli, rapidi e fulminanti, senza giri di parole, intelligenti e sagaci senza essere cervellotici?
Cosa volete ancora? Una colonna sonora godibile, una regia puntuale (bravo Reitman di Tank you for smoking) , un montaggio preciso?
Se cercate tutte queste cose, e altro ancora, JUNO vi saprà soddisfare… e incantare.
Per tutta la durata del film, resterete in contemplazione di una sedicenne col viso d’angelo, lo sproloquio facile, la (giovane) determinazione di un caterpillar.
Una naturale simpatia/empatia verso la piccola Juno v’incollerà al grande schermo e vi chiederete, ad ogni cambio di scena: “Adesso cosa farà? Come reagirà? Che cosa dirà?”, facendovi letteralmente pendere dalle sue labbra.
La storia è presto detta: una ragazzina normale, dalla lingua sciolta e dal cervello sveglio, decide di (passatemi l’espressione desueta) fare l’amore col suo migliore amico e coetaneo compagno di scuola. Rimasta incinta, dopo un breve confronto col neo-padre (tenetelo d'occhio), decide in autonomia di recarsi al centro “Donne ora” (un nome, un programma) per interrompere la gravidanza. All’ultimissimo minuto, però, ci ripensa e cerca una soluzione alternativa.
L’“originalità” di questa scelta diversa e il carisma di Juno fanno da perno al dipanarsi degli eventi che si snodano, non senza comprensibili ansie e plausibili incidenti di percorso, lungo le 4 stagioni.
La sceneggiatura da Oscar (meritatissimo) di Diablo Cody fa scorrere con palpitante e rapida grazia i 9 mesi e il nostro cuore scorre con loro, vola leggero su un tema difficile, ma affrontato, attraverso la sua protagonista, con l’acume, il buon senso senza pregiudizi, e il coraggio istintivo della gioventù.
Un'indimenticabile lezione (sulla purezza di adolescenza, amore e amicizia, sulla vita e la naturale generosità del genere umano), data con sorprendente e ammirabile assenza d'intenti pedagogici o giudizi morali.
Tra le tante scene meritorie di menzione, segnalo almeno quella con i genitori appena messi a conoscenza sia del fattaccio che della soluzione trovata da Juno: lo scambio di battute, una volta rimasti soli, è da manuale della commedia brillante.
Proprio come il resto del film: tutto da vedere, ascoltare, meditare. BUONA VISIONE!
Pubblicato anche su MyMovies.it