lunedì 16 agosto 2010

SPLICE - una congiuntura di "già visto".

Se nella vostra vita avete guardato anche solo un paio di film di fantascienza e un paio di film dell'orrore, allora avete già visto tutto quello che c'è da vedere in questo SPLICE.
Qualora l'intento del regista/sceneggiatore Vincenzo Natali fosse quello di ammonirci sul pericolo dello sfrontato progresso scientifico ad ogni costo, possiamo anche dire che, ok, ci ha avvisati con l'ennesimo monito: condivisibile, anche se poco originale.
Ma la pellicola era annunciata come rivisitazione intelligente di una tematica trita e ritrita per i due generi sopra citati, mentre ha in realtà ben poco da aggiungere sull'argomento:
“manipolazione genetica + mostro di Frankenstein = grane a non finire”.
Anziché il solito scienziato pazzo che si vuole sostituire a Dio per salvare/migliorare/modificare il genere umano, qui di scienziati ne troverete una coppia, maschio e femmina, che vive e lavora in tandem da sette anni, lei con la mania del controllo e lui amante della buona musica.
Questo fatto che i casinisti genialoidi siano una coppia pseudo-genitoriale è l'unico elemento innovativo del film, insieme a qualche implicazione sessuale con pretesa d'incesto che lascia il tempo che trova.
Per il resto, la trama è presto detta: senza il minimo scrupolo per l'etica lei, completamente in balia degli eventi lui, creeranno un ibrido mescolando geni umani a quelli animali e, divorati dalla sete di conoscenza, precipiteranno verso una situazione che ovviamente sfugge loro di mano.
E, anche qui con pretesa d'innovazione, scelgono un bel mucchio di razze da shakerare tra cui avrete il piacere di riconoscere un draghesco pollo preistorico (le zampe e le ali del finale non lasciano dubbi), uno scorpione (dal pungiglione visibile anche nella locandina) e una salamandra (questa solo perché viene nominata da Adrien Brody). E poi li chiamano scienziati geniali?
Avessero scelto almeno i geni di un pappagallo e di un delfino forse la creatura, oltre ad essere più mite, simpatica e allegra, avrebbe anche imparato a parlare.
Perché è vero che crescendo apprende a leggere e scrivere nonché a provare sentimenti simil-umani, ma non ha il dono dell'eloquio... (E fargli guardare un po' di televisione per istruirla più in fretta no? Mah...)
Resisto alla tentazione di svelarvi proprio tutto, ma non a quella di proclamarmi indignata: un po' perché veramente in questo film, checché se ne dica, non c'è niente di nuovo sotto il sole, un po' per come vengono trattati i due generi, maschile e femminile.
Perché chiaramente qui il maschio ha solo due possibilità: o è completamente succube della femmina o è un aggressivo violentatore per definizione.
Per contro, sempre secondo questo film, le donne al potere sono chiaramente pericolosissime e megalomani e preferiscono, anziché salvare la propria specie, dare all'umanità un futuro d'incertezza potenzialmente letale per la razza umana.
Una totale delusione.

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