E va bene: cantano.
A Roma c'è il Colosseo, a New York la Statua della Libertà e nei cartoni Disney le canzoni: sono realtà inamovibili.
Paghiamo il piccolo dazio alle inevitabili performance musicali sempre con la stessa sequenza (eroina/strega/coro da taverna/duetto) e andiamo oltre.
Non ce ne pentiremo.
L'originale Raperonzolo dei Fratelli Grimm è un'altra cosa, ma la rivisitazione della fiaba è lo stesso ben riuscita, con una sceneggiatura dinamica e brillante da un lato, tenera e poetica dall'altro, proprio con quel giusto equilibrio tra divertimento e spunti di riflessione non sempre facile da raggiungere.
La conversione alla computer-grafica nell'elaborazione dei fondali e nei particolari non toglie troppo al magico tocco del “disegno alla Disney” e anzi lo arricchisce nello spettacolare tripudio di dettagli e virtuosismi scenografici, vera festa per gli occhi.
La resa dei personaggi è convincente, la coreografia delle scene d'azione è ritmata a puntino, la cura delle espressioni facciali e dei dialoghi da brioso action-movie è ottimale.
Anche gli immancabili animali che affiancano i protagonisti sembrano rinnovarsi in un più moderno omaggio alla caratterizzazione in stile Anime giapponese, specialmente nel camaleonte “da compagnia” di Rapunzel, mentre il temibile destriero da battaglia Maximus, che fa da nemesi al fascinoso ladro Flynn Ryder, è uno spassoso e godibilissimo mix tra famosi predecessori equini (primo fra tutti il cavallo Sansone de La Bella Addormentata Nel Bosco) e un integerrimo cane poliziotto.
Non c'è dunque da restare delusi ed è perciò consigliata la visione di questo 50° film animato della storica casa cinematografica... perlomeno in dvd, dato il ritardo di questa mia recensione.
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