Ai pochi che non l’hanno ancora visto posso solo dire che non bisogna essere snob.
Se riuscite a liberarvi da facili preconcetti sulle storie che hanno dei diciassettenni come protagonisti e se subite almeno in parte il fascino di Dracula, potreste trovare in questa pellicola un qualche pregio.
Può sempre incuriosirvi la storia, tratta dall’omonimo best seller di Stephenie Meyer, di una giovane dei nostri giorni, solitaria e riservata, attratta da un vampiro suo (si fa per dire) coetaneo che, per buona salute della ragazza, sta domando la propria natura e si nutre solo di sangue animale e non umano… Originalità, questa, che non salva del tutto la fanciulla dal pericolo: è pur sempre una storia di non-morti e non tutti sono “vegetariani”.
Da un punto di vista tecnico, notevole la fotografia, dai toni freddi e sgranati, che rende un buon servizio all’atmosfera ombrosa del film. Niente male il montaggio e la colonna sonora, in generale ben amalgamati e addirittura ottimali nella godevolissima sequenza della partita di baseball.
Buona la regia nel complesso perché non si perde in grosse sbavature, ma anzi mantiene un tono “minimalista” nel presentarci, senza calcare eccessivamente la mano, questa storia di vampiri dei nostri giorni.
A non farne la confezione perfetta che poteva essere concorre la sceneggiatura: persino senza aver letto il libro, in alcuni punti sembrerà frastagliata, e il mancato raccordo tra le situazioni rischia d’infastidire. Anche i due protagonisti, seppure adeguatamente affascinanti, rischiano d’infastidire perché ancora un tantino acerbi in fatto di recitazione.
Speriamo migliorino nel sequel.
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