Ad eccezione del doppiaggio di Fabio Volo (troppo smilzo e poco comico per prestare la voce ad un ciccione esilarante), direi che quest’ultimo cartone della DreamWorks è davvero… uno spasso. E’ semplicemente divertente. E’ brillante, godibile, ben fatto.
Il protagonista, l’orso panda Po, ci conquista perché realmente simpatico.
La storia ci piace perché, senza inutili fronzoli, rassicura ognuno di noi, anche il più imbranato (la maturazione personale attraverso maggiore fiducia in se stessi è cosa possibile e accessibile a tutti).
I personaggi di contorno sono talmente ben riusciti che quasi dispiace debbano lasciare il campo al protagonista – suggerirei 6 o 7 spin-off, uno per ciascuno con la storia personale più un’altra avventura comunitaria dove possano avere più spazio.
Le lotte di Kung Fu sono coreografate come nella migliore tradizione del genere della nobile arte marziale e l’uso del rallenty ne esalta l’eleganza asservendola, però, alla comicità delle situazioni.
Le battute fanno ridere.
I disegni sono belli.
Gustatevelo.
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