Anche se ho il cuore tenero, vedo del buono ovunque e sono un’appassionata di fantasy, devo dichiararmi delusa da La bussola d’oro. All’inizio tutto sembrava bellissimo, a partire dalla sala gremita di gente (neanche fosse la prima de Lo Hobbit). Poi l’incipit che ci trasporta magicamente in una dimensione parallela, un mondo dagli aspetti affascinanti, dove, ad esempio, l’anima degli esseri umani cammina al loro fianco sotto forma di animali chiamati daimon. Poi, ancora, gli ottimi effetti speciali per animare questi ultimi, la ricca scenografia, la nitida fotografia, gli occhioni blu di Daniel Craig, la perfezione di Nicole Kidman… insomma, speravo che tutto questo, con l’aggiunta di un antico manufatto, qualche personaggio eroico, delle streghe guerriere, qualche bella scena di lotta bastasse a farmi uscire soddisfatta dalla sala. Invece non avevo fatto i conti con la sceneggiatura: sembra niente, ma quando, per adattare al grande schermo la descrizione di un intero mondo fantastico, tagliuzzi qua e là saltando di palo in frasca, farcendo il tutto con dialoghi freddi e banali, rischi che lo spettatore resti a dir poco interdetto. E, anziché aspettare con ansia di vedere il sequel (indispensabile per avere un minimo di risposte), decida invece di comprarsi il libro con una duplice speranza: di capire qualcosa in più e che la storia sia un po’ più appassionante sulla carta che sulla pellicola. Queste speranze saranno facili da concretizzare e quindi, a malincuore, è con rammarico che vi consiglio di perdere tranquillamente la Bussola, nonostante sia d’oro.
Pubblicato anche su MyMovies
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